Sentenza 178/15 rinnovo contrattuale

Per far ripartire la macchina contrattuale bloccata da sette anni - da riavviare come imposto ormai 19 mesi fa dalla sentenza 178/2015 della Corte costituzionale - sindacati e governo hanno convenuto sulla necessità di smontare le griglie rigide scritte nel 2009 (ma mai attuate) dalla riforma Brunetta, che imponeva di concentrare sulla produttività la «quota prevalente» del salario accessorio e di azzerare i premi per un quarto del personale. Il tema è delicato perché le indennità variabili, al cui interno la produttività è protagonista, valgono in media 2.300 euro a dipendente, superano i 3mila euro pro capite nelle agenzie fiscali fino al picco da 11mila euro negli enti pubblici non economici (Inps, Inail, Aci eccetera): cifre in ogni caso parecchio superiori a quelle che un rinnovo contrattuale può offrire sulla parte fissa.

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