Mille Assunzioni cosi' parlo' il Ministro
È chiaro che non toglieremo un euro dal processo civile telematico, non taglieremo il vitto dei detenuti, né le risorse per il personale di cancelleria”. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al Congresso forense di Venezia, è stato categorico.
“Sul resto vanno fatti sacrifici, prevedendo ad esempio norme per una più rapida allocazione dei magistrati, per la copertura degli uffici e per i loro trasferimenti, con un rapporto da subito costruttivo col nuovo Csm”. Orlando ha parlato anche del personale di cancelleria. “È l’emergenza delle emergenze – ha detto: nessun tipo di riforma sta in piedi se, nei prossimi anni, non saremo in grado di reclutare almeno mille persone in questo ambito”. “Era un tema difficile da mettere all’interno del decreto sulla degiurisdizionalizzazione: il suo ambito naturale è la legge di stabilità e vedremo di inserirvi la questione, che è una battaglia cruciale per dare respiro al sistema”. “Abbiamo le carte in regola per chiedere fondi, ma in realtà chiederemo poco, perché vogliamo introdurre il meccanismo che lega la capitalizzazione del fondo non a finanziamenti a fondo perduto, ma ai risparmi derivanti da procedimenti portati avanti attraverso forme alternative”.
“La prima introduzione del processo telematico, che è partito in tutto il Paese, nonostante molti scommettessero su una catastrofe”, ha consentito un risparmio di 55 milioni di euro. “Nel 2012 questo dato non c’era e, pur sapendo che le performance possono migliorare, è comunque un fatto che ci permette di andare avanti. Senza introdurre nuove forme di giustizia, questo è impossibile: sappiamo che manca tantissimo, ma se non si comincia da qualche parte, non si arriva mai”.
“Sul resto vanno fatti sacrifici, prevedendo ad esempio norme per una più rapida allocazione dei magistrati, per la copertura degli uffici e per i loro trasferimenti, con un rapporto da subito costruttivo col nuovo Csm”. Orlando ha parlato anche del personale di cancelleria. “È l’emergenza delle emergenze – ha detto: nessun tipo di riforma sta in piedi se, nei prossimi anni, non saremo in grado di reclutare almeno mille persone in questo ambito”. “Era un tema difficile da mettere all’interno del decreto sulla degiurisdizionalizzazione: il suo ambito naturale è la legge di stabilità e vedremo di inserirvi la questione, che è una battaglia cruciale per dare respiro al sistema”. “Abbiamo le carte in regola per chiedere fondi, ma in realtà chiederemo poco, perché vogliamo introdurre il meccanismo che lega la capitalizzazione del fondo non a finanziamenti a fondo perduto, ma ai risparmi derivanti da procedimenti portati avanti attraverso forme alternative”.
“La prima introduzione del processo telematico, che è partito in tutto il Paese, nonostante molti scommettessero su una catastrofe”, ha consentito un risparmio di 55 milioni di euro. “Nel 2012 questo dato non c’era e, pur sapendo che le performance possono migliorare, è comunque un fatto che ci permette di andare avanti. Senza introdurre nuove forme di giustizia, questo è impossibile: sappiamo che manca tantissimo, ma se non si comincia da qualche parte, non si arriva mai”.
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