Emergenza Carceri
Palazzo Chigi. Un decreto legge contenente misure urgenti in tema di ordinamento penitenziario e di sovraffollamento carcerario e un disegno di legge con disposizioni sulla giustizia civile collegato alla Legge di stabilità 2014. Annunciati a più riprese negli ultimi giorni dal ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, i due provvedimenti predisposti dal guardasigilli sono stati approvati oggi dal Consiglio dei Ministri.
Il primo pacchetto di norme, varato per decreto, nasce dalla necessità di superare l'emergenza sovraffollamento nelle carceri anche a seguito dei richiami della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e delle sollecitazioni del Presidente della Repubblica. In particolare, si punta per un verso a diminuire il numero dei detenuti, andando ad incidere sia sui flussi di ingresso negli istituti penitenziari - intervenendo sul piccolo spaccio di stupefacenti, responsabile della presenza in carcere di un numero elevatissimo di persone - sia sui flussi in uscita, estendendo la possibilità di accesso all'affidamento in prova al servizio sociale, ampliando i termini per la liberazione anticipata e stabilizzando il ricorso alla detenzione domiciliare. Inoltre, allo scopo di rafforzare gli strumenti di tutela dei diritti di chi è in carcere, viene istituita la figura del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute e previsto un nuovo procedimento giurisdizionale davanti al magistrato di sorveglianza. Le nuove norme intervengono inoltre sulla disciplina della espulsione per detenuti non appartenenti alla UE attraverso un ampliamento della platea dei potenziali destinatari della misura e mediante un più efficace coordinamento dei vari organi coinvolti nell’iter procedurale.
In ogni caso, il pacchetto-carceri approvato dal Governo presuppone sempre una valutazione preventiva da parte del giudice e questo proprio per non depotenziare in alcun modo la risposta giudiziaria penale da parte dello Stato. Inoltre, restano ferme le misure di rigore nei confronti delle forme più aggressive di criminalità organizzata.
Con il provvedimento in materia di giustizia civile, invece, il Governo mira al recupero dell'efficienza del processo di cognizione e di esecuzione, nonchè a riformare la disciplina delle garanzie reali mobiliari, con l'obiettivo di agevolare le imprese nell'accesso al credito. Il pacchetto di norme delegate punta ad attribuire al giudice il potere di disporre, in caso di causa semplice, il passaggio dal rito ordinario al più snello rito sommario di cognizione, nonchè il potere di decidere la lite di primo grado mediante dispositivo accompagnato dall’indicazione dei fatti e delle norme sulle quali si fonda la decisione, rimettendo alle parti la scelta se richiedere la motivazione estesa ai fini dell’impugnazione della sentenza, previo anticipato versamento di una quota del contributo unificato dovuto per il grado successivo. In sede di appello, inoltre, il giudice che conferma il provvedimento di primo grado potrà rifarsi alla motivazione già esposta dal giudice del provvedimento impugnato e si punta a smaltire l’arretrato prevedendo che in alcune materie non particolarmente complesse e delicate la controversia venga trattata e decisa dal giudice in composizione monocratica e non collegiale.
Anche l'attività dei difensori viene maggiormente responsabilizzata e valorizzata, così come agli ufficiali giudiziari sarà consentito di ricercare i beni da pignorare con modalità telematiche interrogando banche dati, ivi compresa l’anagrafe tributaria. Infine viene riformato il sistema delle garanzie mobiliari, con l'introduzione di forme di garanzie senza spossessamento, con la finalità di agevolare l’accesso al credito delle PMI.
Il primo pacchetto di norme, varato per decreto, nasce dalla necessità di superare l'emergenza sovraffollamento nelle carceri anche a seguito dei richiami della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e delle sollecitazioni del Presidente della Repubblica. In particolare, si punta per un verso a diminuire il numero dei detenuti, andando ad incidere sia sui flussi di ingresso negli istituti penitenziari - intervenendo sul piccolo spaccio di stupefacenti, responsabile della presenza in carcere di un numero elevatissimo di persone - sia sui flussi in uscita, estendendo la possibilità di accesso all'affidamento in prova al servizio sociale, ampliando i termini per la liberazione anticipata e stabilizzando il ricorso alla detenzione domiciliare. Inoltre, allo scopo di rafforzare gli strumenti di tutela dei diritti di chi è in carcere, viene istituita la figura del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute e previsto un nuovo procedimento giurisdizionale davanti al magistrato di sorveglianza. Le nuove norme intervengono inoltre sulla disciplina della espulsione per detenuti non appartenenti alla UE attraverso un ampliamento della platea dei potenziali destinatari della misura e mediante un più efficace coordinamento dei vari organi coinvolti nell’iter procedurale.
In ogni caso, il pacchetto-carceri approvato dal Governo presuppone sempre una valutazione preventiva da parte del giudice e questo proprio per non depotenziare in alcun modo la risposta giudiziaria penale da parte dello Stato. Inoltre, restano ferme le misure di rigore nei confronti delle forme più aggressive di criminalità organizzata.
Con il provvedimento in materia di giustizia civile, invece, il Governo mira al recupero dell'efficienza del processo di cognizione e di esecuzione, nonchè a riformare la disciplina delle garanzie reali mobiliari, con l'obiettivo di agevolare le imprese nell'accesso al credito. Il pacchetto di norme delegate punta ad attribuire al giudice il potere di disporre, in caso di causa semplice, il passaggio dal rito ordinario al più snello rito sommario di cognizione, nonchè il potere di decidere la lite di primo grado mediante dispositivo accompagnato dall’indicazione dei fatti e delle norme sulle quali si fonda la decisione, rimettendo alle parti la scelta se richiedere la motivazione estesa ai fini dell’impugnazione della sentenza, previo anticipato versamento di una quota del contributo unificato dovuto per il grado successivo. In sede di appello, inoltre, il giudice che conferma il provvedimento di primo grado potrà rifarsi alla motivazione già esposta dal giudice del provvedimento impugnato e si punta a smaltire l’arretrato prevedendo che in alcune materie non particolarmente complesse e delicate la controversia venga trattata e decisa dal giudice in composizione monocratica e non collegiale.
Anche l'attività dei difensori viene maggiormente responsabilizzata e valorizzata, così come agli ufficiali giudiziari sarà consentito di ricercare i beni da pignorare con modalità telematiche interrogando banche dati, ivi compresa l’anagrafe tributaria. Infine viene riformato il sistema delle garanzie mobiliari, con l'introduzione di forme di garanzie senza spossessamento, con la finalità di agevolare l’accesso al credito delle PMI.
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