Responsabilita' civile dei Giudici
"Al vicepresidente del CSM Vietti, che invoca un intervento legislativo urgente sulla responsabilità civile dei giudici - ha replicato il senatore Enrico Buemi, Capogruppo Psi in Commissione Giustizia - ricordo che dal 1° ottobre scorso il Psi ha presentato un disegno dei legge sul tema (A.S. 1070)."
"Nel Ddl si propone un nuovo punto di equilibrio - commenta il senatore socialista - che migliori quello raggiunto nel 1988 dalla cosiddetta "legge Vassalli", alla luce delle due sentenze europee della Corte di giustizia. Al giudice di primo e secondo grado che si discosta dalla consolidata giurisprudenza della Cassazione non si può più garantire l'immunità dalle azioni risarcitorie dirette dei soggetti lesi. Allo stesso tempo, il giudice di terzo grado che rifiuta di inviare a Lussemburgo la causa - nonostante l'accordo del Procuratore generale con la parte privata - deve essere chiamato a rispondere, civilmente, della sentenza contenente una violazione manifesta del diritto dell'Unione europea. Per tutti gli altri casi, si mantiene l'obbligo di rivolgere l'azione risarcitoria direttamente allo Stato, ma il previo giudizio di ammissibilità è abrogato e l'azione di rivalsa è resa obbligatoria pena responsabilità contabile."
"L'interesse per i costi della cattiva amministrazione della giustizia non è un elemento secondario dell'attenzione - conclude il senatore Buemi - con cui il Paese guarda ai risparmi di spesa che è chiamato a fare, in questo periodo di crisi economica. Abbiamo presentato anche su questo un Ddl n. 1096 ("Disposizioni per l'esecuzione delle sentenze definitive di condanna nei confronti dello Stato") proprio come per i costi della mancata amnistia, oggi quantificati in 70 milioni annui dal ministro Cancellieri (in termini di future condanne della Corte di Strasburgo), anche per i costi delle condanne da mancato recepimento delle sentenze della Corte di Lussemburgo sulla responsabilità dei giudici rischiano di essere a sette cifre.
La legge di stabilità può essere un'ulteriore occasione per reperire risorse, in questo senso, anche se per ora si limita a farlo per i soli emotrasfusi destinatari dell'ultima condanna europea: ma per evitare futuri esborsi domani occorre affrontare l'emergenza giustizia oggi, prendendo il toro per le corna. Le lagnanze degli altri e le proposte del Partito socialista: è su questo divario che si giudicherà la capacità di risposta politico-istituzionale alle emergenze del Paese."
"Nel Ddl si propone un nuovo punto di equilibrio - commenta il senatore socialista - che migliori quello raggiunto nel 1988 dalla cosiddetta "legge Vassalli", alla luce delle due sentenze europee della Corte di giustizia. Al giudice di primo e secondo grado che si discosta dalla consolidata giurisprudenza della Cassazione non si può più garantire l'immunità dalle azioni risarcitorie dirette dei soggetti lesi. Allo stesso tempo, il giudice di terzo grado che rifiuta di inviare a Lussemburgo la causa - nonostante l'accordo del Procuratore generale con la parte privata - deve essere chiamato a rispondere, civilmente, della sentenza contenente una violazione manifesta del diritto dell'Unione europea. Per tutti gli altri casi, si mantiene l'obbligo di rivolgere l'azione risarcitoria direttamente allo Stato, ma il previo giudizio di ammissibilità è abrogato e l'azione di rivalsa è resa obbligatoria pena responsabilità contabile."
"L'interesse per i costi della cattiva amministrazione della giustizia non è un elemento secondario dell'attenzione - conclude il senatore Buemi - con cui il Paese guarda ai risparmi di spesa che è chiamato a fare, in questo periodo di crisi economica. Abbiamo presentato anche su questo un Ddl n. 1096 ("Disposizioni per l'esecuzione delle sentenze definitive di condanna nei confronti dello Stato") proprio come per i costi della mancata amnistia, oggi quantificati in 70 milioni annui dal ministro Cancellieri (in termini di future condanne della Corte di Strasburgo), anche per i costi delle condanne da mancato recepimento delle sentenze della Corte di Lussemburgo sulla responsabilità dei giudici rischiano di essere a sette cifre.
La legge di stabilità può essere un'ulteriore occasione per reperire risorse, in questo senso, anche se per ora si limita a farlo per i soli emotrasfusi destinatari dell'ultima condanna europea: ma per evitare futuri esborsi domani occorre affrontare l'emergenza giustizia oggi, prendendo il toro per le corna. Le lagnanze degli altri e le proposte del Partito socialista: è su questo divario che si giudicherà la capacità di risposta politico-istituzionale alle emergenze del Paese."
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