Allora assumiamo personale!
L'Italia si colloca tra l'Iraq e l’Afghanistan per la durata dei processi civili. La situazione disastrosa in cui versa la giustizia civile italiana è anche frutto dell’assenza di una chiara strategia di politica economica per la giustizia. Con un approccio tipico di analisi economica di domanda e offerta, questo contributo ha lo scopo di proporre delle soluzioni concrete per rendere più efficiente il servizio di giustizia civile e innescare un dibattito soprattutto tra gli economisti.
Secondo la classifica “Doing Business 2013” della Banca Mondiale, con il primato negativo di 1.210 giorni l’Italia si colloca al 160° posto, sui 185 paesi analizzati, per la durata di una normale controversia di natura commerciale. La Germania è al 5° posto, gli Stati Uniti al 6°, la Francia all’8° e il Regno Unito al 21°. In questa classifica diventata punto di riferimento per gli investitori internazionali, l’Italia è persino battuta dall’Iraq al 141° posto. Riusciamo a stento a superare l’Afghanistan che si colloca dopo di noi al 164° posto. Per secoli l’Italia è stata considerata la culla del diritto moderno, oggi ne rappresenta la tomba. Operatori del diritto e classe politica e dirigente non hanno mai compreso appieno l’importanza che riveste il funzionamento della giustizia civile per la crescita economica e le misure urgenti e indifferibili che occorrono attuare immediatamente.
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