Anche i pensionati ci danno una mano
Dal 2001 le effettive presenze in servizio degli amministrativi che prestano servizio all'interno del Ministero della Giustizia (dai commessi fino ai funzionari e assistenti giudiziari, passando anche per gli informatici) sono passate da 45.513 ad appena 38 mila unità. Complice il blocco del turn over, fino alla fine di quest'anno non sarà possibile sostituire il personale che andrà in pensione con nuove assunzioni (nel 2013 si dovrebbero aspettare tremila prepensionamenti). Previsioni buie, soprattutto se si considera che l'età media del personale giudiziario è di 55 anni e che dunque nei prossimi anni almeno altri cinquemila dipendenti smetteranno di lavorare. Il rischio stallo per l'intero sistema è dietro l'angolo, come anche lo spettro della chiusura di alcuni uffici giudiziari. "In assenza di un progetto organico, le soluzioni adottate finora dal Ministero sono state delle pezze per tappare buchi" spiega Nicoletta Grieco, coordinatrice Giustizia della Cgil. Per far fronte alla carenza di ufficiali giudiziari, soprattutto nelle regioni del Nord, sono state stipulate convenzioni con le province per utilizzare, in periodi limitati di tempo, lavoratori in cassaintegrazione o mobilità. "A Vicenza - spiega ancora Grieco - per via di queste convenzioni alcuni carabinieri in pensione hanno lavorato per qualche mese negli uffici giudiziari. Mentre a Brindisi sono stati chiamati ex agenti della Guardia di Finanza".
Tratto da Repubblica inchieste
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